La Sua immancabile fedeltà

Il fatto di essere “figli” non ci evita problemi o dolori nella vita: se hai creduto questo, permettimi di dirti che non hai letto il Vangelo della Verità, ma quello dell’illusione.
“Nel mondo avrete tribolazione”, sta scritto… e infatti così accade!

Era notte fonda e i miei dolori aumentavano.
Non sono avvezzo alle medicine e assumo farmaci solo in caso di effettiva e impellente necessità; quella notte però avevo già preso diversi antidolorifici, ma la mia colica era spietata e non ne voleva sapere di lasciarmi tranquillo.
A volte le iperboli sono esagerazioni vere e proprie, ma quella notte compresi il reale significato del detto latino “ubi major minor cessat”.

Era talmente forte il dolore che iniziai a sbattere la testa contro il muro per stornare la mia mente da quel dolore sordo e sentirne, per un attimo, un altro.
Sembra un paradosso ma è così… sbattere la testa contro il muro mi faceva spostare l’attenzione, per un istante, dal dolore della colica a quella della testa e credetemi, diventava un momentaneo sollievo…

Alle cinque di mattina chiamai al telefono mia sorella e le chiesi di accompagnarmi al Pronto Soccorso. 

Dati i sintomi, avevo già fatto la mia diagnosi. 

Dolore al lato destro, altezza fegato, che si irradia verso la spalla: “dolore a bretella”, direbbero gli addetti ai lavori.
Io non sono un medico, ma avendo avuto un fratello che lo era, ho imparato molte cose sulla medicina perché solitamente, prima di passare gli esami, mi ripeteva gli argomenti ed io, come nella mia natura di “carta assorbente”, imparavo ed aggiungo cose nuove al mio bagaglio.

Arrivato al Pronto Soccorso, il medico mi chiamò per la visita e non appena entrato irruppi di getto: “Dottore, ho una colica in corso! Credo di avere dei calcoli alla colecisti…”
Il dottore, sbigottito mi rispose dicendo: “Mi scusi, lei è un collega?”

“No”, risposi,  “ma sono quasi certo di avere quello che ho detto.”

Si era creata subito una sorta di simpatica ironia tra me e lui che sorridendo mi disse: “Bene, ora facciamo una bella ecografia e vediamo se l’autodiagnosi era esatta.”

Avevo ragione! Un unico calcolo, grosso come un’oliva era lì, ospite abusivo della mia colecisti.
Dopo avermi prescritto dei farmaci antidolorifici mirati, mi spiegò che non c’era nulla di urgente, ma sarebbe stato bene rimuoverlo e mi suggerì di non farlo in tempi biblici… usò proprio questa espressione che mi fece sorridere…

Mi misi in lista d’attesa per effettuare l’intervento e la chiamata dell’ospedale arrivò puntuale poco dopo. Eseguii la prassi di pre-ospedalizzazione e dopo aver fatto tutti gli esami del caso, attesi la data fissata per l’intervento.

Nessuno affronta un’operazione a cuor leggero e anche io ne ero un po’ intimorito.
Non era tanto l’intervento in sé che mi spaventava, quanto l’effetto dell’anestesia.
Non ero mai entrato in sala operatoria e fino ad allora avevo solo subito l’asportazione delle tonsille quando avevo dodici anni, in anestesia locale.

Arrivò la sera prima dell’intervento e non riuscivo a dormire…
Passeggiavo solitario su e giù in uno dei corridoi dell’ospedale pregando dentro di me quando ad un tratto dissi a Dio: “Affronterò l’intervento, ma per favore, dammi un segno che sei e che sarai con me…”

Non passarono che pochi secondi che il mio piede si posò su un foglietto dalla grafica a me familiare… era una pagina del calendario biblico che tutti noi credenti conosciamo.
Mi inchinai velocemente a raccoglierlo per vedere, come immaginavo, se ci fosse stato il “segno” appena richiesto, ed infatti fu così. 

Si narrava la battaglia tra Davide e Golia e descriveva la sua vittoria contro il gigante avendo avuto Dio dalla sua parte!
Sì, per me quell’intervento rappresentava il mio gigante!

Entrai in sala operatoria con un minimo di nervosismo per via dello spauracchio dell’anestesia che, contro ad ogni mia aspettativa, mi fece provare una delle più belle sensazioni mai provate in vita mia… credo che il paradiso sia qualcosa di simile ma all’ennesima potenza.

Affrontai l’operazione ed andò talmente bene che poche ore dopo mi alzai da solo per andare al bagno, tanto che il medico di guardia si stupì del mio veloce recupero e fu felice del fatto che non avessi i classici problemi di minzione post anestesia.

Il giorno dopo ero già a casa…

Quando sei solo non sei solo… e se la tua piccola fede si poggia sincera e fiduciosa su di Lui, vedrai sempre la Sua risposta che a volte sarà “sì”, altre “no” ed altre ancora “non è il momento”.

Dio è fedele perché questa è la Sua natura…

Ricorda: Chi confida in Dio, teme spesso, ma non trema mai!

  • Ferruccio Parrinello 
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