Quante volte hai scoperchiato un tetto?

Quante volte ci lamentiamo perché Dio non risponde alle nostre preghiere? 

Non voglio fare l’avvocato di Dio (di certo non ne ha bisogno), né tantomeno accusare te di qualsivoglia mancanza per una preghiera non esaudita. Di fatto ci sono delle volte in cui Dio non risponde e noi non ne comprendiamo il motivo, ma sono convinto che anche in quei casi, ci sia un messaggio da parte Sua: a noi sta scoprirlo. 

Sono persuaso che ognuno di noi abbia nel cassetto qualche lettera di “lamentela” da portare con sé, al primo incontro con Dio: lettere di spiegazioni del perché di alcune circostanze, lettere di richieste inevase, lettere riguardo a prove subite e lettere piene di altre curiosità sulla vita, sulla morte, sul peccato e molto altro non compreso in questa vita.

L’abitudine di leggere la Bibbia come un libro che riporta aneddoti ci porta a volte a sottovalutarne il contenuto, o meglio: a viverlo come racconti di storie del passato che raramente si possono ripetere nel presente.

Tanti anni fa conobbi un credente, oggi non più tra noi, con il quale diventammo amici. Era un anziano pieno di zelo e quando parlava del Signore gli si illuminava il viso! Nessuno ascoltandolo avrebbe potuto immaginare che si trattasse di un ex ateo.
Da giovane lavorava nei cantieri come manovale e un disgraziato giorno cadde da un’ impalcatura posta a parecchi metri d’altezza. 

Nel volo interminabile atterrò di schiena spezzandosi la spina dorsale. Dimesso dopo diverso tempo la diagnosi fu drammatica: paralisi totale.
Era ormai costretto a vivere dipendendo in tutto dalla sua famiglia; senza il loro aiuto non era in grado di fare nulla tanto che alla fine, proprio per non essere più di peso, cominciò a pensare al suicidio.

Suo cugino credente ebbe un sogno: lo portava con sé a Roma ad una riunione di preghiera dove sarebbe stato guarito.
Di lì a poco, proprio a Roma, si tenne un congresso degli Uomini d’Affari del Pieno Evangelo, un’associazione di businessman credenti pieni di zelo e della potenza di Dio.

Il mio amico, malgrado la sua iniziale riluttanza, alla fine accettò di essere portato a quella riunione.
Ciò che videro i suoi occhi fu sconvolgente!

Mentre era in fila aspettando il proprio turno per ricevere la preghiera con imposizione delle mani, vide un ragazzino subito prima di lui con un braccio più corto che, durante la preghiera, si allungò fino a raggiungere la lunghezza del braccio sano!

Alla vista di quel miracolo iniziò a gridare dicendo di volere anche lui guarigione da Dio… e così fu!
Mentre pregavano per lui imponendogli le mani, una scossa (così me la descrisse più tardi) lo attraversò dalla testa ai piedi e con un balzo, saltato giù dalla barella iniziò a correre e a gridare per tutta la sala lodando Dio.
Amo puntualizzare che, se non avessi visto molti anni dopo e con i miei occhi un evento analogo, non avrei mai creduto al suo racconto!

Questa storia so bene che ha dell’incredibile, eppure mi chiedo: perché ci appare così straordinaria visto che nel Vangelo abbiamo la testimonianza di tanti miracoli ed uno di essi è molto simile a quello appena narrato?

Lo riporto in breve: «Ed ecco degli uomini che portavano sopra un letto un uomo che era paralizzato, e cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui. Non trovando modo d’introdurlo a causa della folla, salirono sul tetto e, fatta un’apertura fra le tegole, lo calarono giù con il suo lettuccio, in mezzo alla gente, davanti a Gesù. Ed egli, veduta la loro fede, disse: «Uomo, i tuoi peccati ti sono perdonati». Luca 5:18 

Subito dopo aver perdonato i suoi peccati, atto che serviva a dare una lezione agli scribi e ai farisei, lo guarì completamente.

Ora, sia lui che i suoi amici avrebbero potuto desistere davanti all’impedimento della folla  sull’uscio della casa… ma la fede non vede gli ostacoli come motivo per fermare la speranza, ma solo come ostacoli da scavalcare, costi quel che costi!

Dio opera spesso ponendo proprio davanti a noi degli impedimenti, non per mettere alla prova la nostra fede che già ben conosce, ma per stimolarci ad andare al di là degli ostacoli e anche di fronte alle più nere circostanze, spingere la nostra fede oltre il razionale…

E tu, prima di lamentarti perché non sei stato esaudito, fino a che punto hai insistito?

Quanti tetti hai scoperchiato prima di dire che Dio non ha ascoltato la tua preghiera?

Ricorda: Dio non guiderà barche legate al molo, ma solo quelle i cui padroni avranno avuto il coraggio di mollare gli ormeggi.

  • Ferruccio Parrinello 
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