Tu non hai deluso me…

La vita del credente è caratterizzata da alti e bassi, momenti di santità che si alternano a momenti meno spirituali; chi pensa che non sia così fa Gesù bugiardo dal momento che in più circostanze asserì che non esiste uomo senza peccato (vedi Giovanni 8:7).

Il credente immaturo e di poca esperienza, collega il proprio stato d’animo al suo comportamento sentendosi, talvolta “più salvato” e altre “meno salvato”. 

La nostra convinzione che Dio ci ami a seconda delle nostre alternanze comportamentali renderebbe Dio “umanizzato”, ma Dio non è così.

Dobbiamo imparare che nella Bibbia ci sono molte antropomorfizzazioni di Dio usate dei vari scrittori; nei vari scritti gli autori hanno attribuito a Lui comportamenti tipicamente umani, ma si tratta sempre di stilemi letterari atti a descrivere delle situazioni in termini più fruibili.

In Genesi troviamo un verso che esprime chiaramente il pentimento di Dio dopo aver creato l’uomo (Genesi 6:6). Questo sarebbe contrario ad ogni logica e ad ogni insegnamento teologico trasmesso sino ad oggi.
Il pentimento implica un errore e se Dio è perfetto non può commettere errore! Non solo, l’onniscienza e la preconoscenza di Dio avrebbero fallito non avendo previsto il comportamento malvagio che l’uomo avrebbe intrapreso…
Ogni credente ragionevole comprende che si tratta di figurazioni e non di reali stati d’animo di Dio.
Dio vive in una dimensione in cui non esiste materia, spazio e tempo pertanto per Lui nulla di ciò che riguarda il nostro percorso in questa vita, potrà sorprenderlo.

Ero in un tempo in cui la mia conoscenza di Dio e la mia esperienza con Lui erano molto minori rispetto ad oggi; ero spesso preoccupato dei miei atteggiamenti ed ogni mio minimo errore mi schiacciava con forti sensi di colpa.
Un giorno commisi un ennesimo errore, ma questo ai miei occhi appariva più grave di altri. Un senso di sconforto e di scoraggiamento mi avvolsero e non riuscivo a liberarmene.
Mi rivolsi a Dio dispiaciuto e dissi: “Signore, questa volta ti ho proprio deluso.” Non passarono che pochi attimi che la Sua risposta non tardò ad arrivare: “Figlio mio, tu non hai deluso me, tu hai deluso te stesso!”

Ragionai su quel rhema e poco dopo ne compresi il senso.
Da quel momento imparai che non non potremo mai deludere Dio perché Lui sa già tutto ciò che faremo; piuttosto saremo delusi da noi stessi perché, molto probabilmente, nutriamo delle aspettative ed una considerazione, riguardo alla nostra persona, più alte di quanto non ci mostri la realtà.

Ogni nostro peccato ed ogni nostra caduta, passata, presente e futura era sin dall’eternità chiara ai Suoi occhi.

Nulla di ciò che faremo potrà mai sorprenderlo… e fintanto che resteremo attaccati a Lui avremo solo incoraggiamenti per andare avanti e proseguire il cammino.

Siamo proiettati verso il futuro ed è lì, proprio alla fine, che avremo plauso o meno.

Fa’ in modo che il ricordo dei tuoi errore non pregiudichi la tua speranza per il futuro… ieri rispetto ad oggi è già “passato”, ma ciò che conta è il domani.
Geremia, con sapienza ed esperienza ci ricorda: “Le sue compassioni infatti non sono esaurite; si rinnovano ogni mattina.. (Lamentazioni 3:22-23)

Se avrai commesso degli errori sarai per essi giudicato dagli uomini, ma non da Dio, se hai riposto in Lui speranza e fiducia.

Non è raro che chi ti giudica, proprio mentre tu stai cambiando, nel frattempo potrebbe cadere e mentre passa del tempo prezioso a parlare male di te, tu nel frattempo potresti migliorare e lui… rimanere sempre lo stesso: tu lascialo fare perché chi ti giudica per il tuo passato non è degno del tuo futuro…

  • Ferruccio Parrinello 
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